Anche nella capitale, lo stadio è un cavallo di Troia

Questo appello, tratto da Eddyburg.it, non parla del complesso del trotto vecchio di Milano. Eppure, meglio di tanti altri discorsi, aiuta a comprendere quanto le mire speculative sulla capitale siano vicine (specie per quel che riguarda il futuro dello stadio capitolino) alle mire che ci parlano oggi del futuro dello stadio Meazza di Milano e, a cascata, del nostro amato trotto.

Siamo rimasti sconcertati nell’apprendere che l’amministrazione capitolina sta partecipando alla conferenza dei servizi della Regione Lazio per l’approvazione – in località Tor di Valle, al posto del vecchio ippodromo – di una mastodontica speculazione edilizia che in campagna elettorale il M5S aveva decisamente contrastato. Il progetto va sotto il nome di Stadio della Roma e comprende una pluralità di volumi edilizi per un totale di circa un milione di metri cubi di cui solo un quinto riguarda lo stadio e altre funzioni connesse alle attività sportive. Il resto sono tre grattacieli alti più di 200 metri e altri edifici destinati ad attività direzionali, ricettive e commerciali privi di rapporto funzionale con lo stadio ma destinati a compensare il costo delle opere infrastrutturali necessarie alla fruibilità dell’impianto sportivo. Il tutto su un’area in un’ansa del Tevere che il piano regolatore destina a verde sportivo attrezzato. Con il pretesto dello stadio si aggiunge insomma alla capitale un nuovo centro direzionale, non lontano dall’Eur, per iniziativa di un privato costruttore.

L’articolo integrale è apparso il 22 ottobre 2016 su Eddyburg.it